INTERVENTI LOCALI DI MIGLIORAMENTO SISMICO DELL’ALA SUD-OVEST DEL MUSEO CIVICO DI URBANIA
Committente : Comune di Urbania
Categoria SOA: OG2
Inizio lavori: 19/03/2021 – Fine Lavori 13/11/2021 ( CEL PROT. 29011/2023 EMESSO 29/09/2023)
L’area di intervento è composta da tre ambienti al piano primo. Due sale pressoché quadrate che fanno parte dell’infilata che si sviluppa lungo il prospetto sull’antico Giardino del Palazzo, ora Piazza del Mercato, sono chiuse superiormente da sottili volte lunettate di foggia differente, non calpestabili e di fatto riconducibili ad elementi non strutturali finalizzati alla sola funzione estetica e di rappresentanza, con incidenza limitata anche sulle spinte in facciata
Quella della Sala A è realizzata in camorcanna con gli elementi lignei di sostegno che disegnano all’estradosso la più complessa volumetria. Questi si saldano con le catene delle due capriate che di fatto sono uno degli elementi costitutivi imprescindibili per il sostegno della volta stessa. Ciò implica che la volta risenta dei movimenti indotti dalla presenza di carichi temporanei sulle catene delle capriate, mal solidarizzate ai nodi, in particolare durante le fasi di maggior o minore inflessione. Fenomeno evidente osservando le cavillature, più o meno accentuate che percorrono lo strato di intonaco all’intradosso e che sono maggiormente concentrate proprio nei punti di contatto fra la volta e le catene superiori. Non mancano poi macchie di infiltrazioni d’acqua provenienti dalle coperture mentre le lesioni che segnalano la tendenza al ribaltamento della parete esterna sono concentrate sulla parte superiore delle aperture che vanno ad infilarsi, una di seguito all’altra, a ridosso della facciata, nelle murature ad essa perpendicolari
Nella Sala B, il dissesto e la tendenza al ribaltamento evidenziato dalla parte superiore alle aperture sono ben leggibili anche sulla superficie dell’intradosso della volta, segnata da una lesione parallela alla parete esterna. Ciò anche per la minor adattabilità della superficie alle deformazioni, essendo questa costituita da mattoni in foglio che si limitano a lunettare solamente i quattro angoli del poco accentuato padiglione.
La Sala C è invece chiusa superiormente da un controsoffitto in camorcanna, non ispezionabile nella parte superiore, aggiunto sul finire del secolo scorso al posto di quello a botte ribassata che originariamente doveva riprendere quelli presenti sul resto dei sovra-portici del palazzo attorno al Cortile d’onore, così come avviene per la parte porticata al piano terra, di cui al piano primo viene ricalcata perfettamente la forma.
Tutte le volte verranno puntellate prima delle lavorazioni superiori che avverranno dopo le necessarie rinzeppature delle lesioni più grandi nella volta in mattoni e le riprese di intonaco in tutte le superfici voltate. Queste verranno accuratamente saggiate e riprese dove occorre visti i distacchi denunciati dalle numerose cavillature presenti su tutti i soffitti. Il tutto verrà poi ripristinato e sanato, come per le macchie di umidità causate dalle infiltrazioni, attraverso la tinteggiatura a calce finale da applicare allo smontaggio degli impalcati e puntellamenti.
Pur essendo l’intervento in oggetto concentrato sulle coperture questo va infatti obbligatoriamente ad interessare le volte (vedi Tavola D1), oltre che per la necessità che queste presentano di essere consolidate per la sicurezza del pubblico che frequenta il museo e la salvaguardia delle opere conservate nelle sale sottostanti, per le evidenti ragioni pratiche ed economiche che ne derivano. La difficoltà o impossibilità di raggiungere il loro estradosso, così come le necessarie opere di puntellamento e i ponteggi che dovranno essere in ogni caso apprestati, induce infatti a non rimandare gli interventi sulle volte e sulle murature d’ambito del sottotetto. Quelli relativi alle pareti delle sale, più facilmente eseguibili in autonomia e sostanzialmente legati all’eliminazione delle lesioni al di sopra delle aperture, potranno essere realizzati in seguito, forse già con l’uso del ribasso d’asta, attraverso iniezioni di legante che vadano a ripristinare la coesione delle murature senza dover scalcinare gli intonaci originali ove non necessario.
Per quanto riguarda la volta in muratura della Sala B, dopo aver accuratamente pulito l’estradosso e riparato le lesioni, si provvederà ad applicare una cappa armata a basso spessore (cm 2 in totale) che non vada ad incrementare i pesi della preesistente rasatura ormai frantumata e decoesa. Questo attraverso una tecnologia che combina l’utilizzo di una rete bidirezionale termosaldata in fibra di vetro o carbonio, abbinata a malte dotate di promotore di adesione. In questo modo di migliora la resistenza della volta attraverso una migliore redistribuzione delle tensioni con conseguente incremento della sua duttilità:
– Applicazione a pennello di primer di adesione;
– Stesura dello strato di malta premiscelata tixotropica per ripristini strutturali a base di calce idraulica naturale e bio-pozzolana risvoltata nelle pareti verticali;
– Nello spessore della malta deve essere perfettamente incorpora, Rete in fibra di vetro o carbonio maglia circa 30×30 mm e carico di rottura superiore a 80 KN/m, da fissare al perimetro verticale in muratura con connettori in acciaio inox o fiocchi inseriti per almeno cm 15 ogni 50 cm.
Ulteriore connessione Volta-Parete sarà creata con barre inclinate Ø10 resinate poste secondo la pendenza della volta all’intersezione fra questa e la muratura d’ambito e affogate nella cappa in malta
Gli elementi secondari dell’orditura delle Sale A e B, assaliti da tarli, di essenza non pregiata e privi di valore storico, verranno completamente sostituiti. Così sarà anche per i correnti attuali, di sezione inadeguata, al posto dei quali ne saranno inseriti altri di spessore 8 cm, senza che questo però modifichi le quote della copertura.
Si provvederà inoltre al ripristino dell’originario sotto-manto in pianelle di laterizio dove questo è stato sostituito da elementi forati.
Assieme alla revisione delle orditure lignee, viste le vulnerabilità tipiche e specifiche da contrastare, si provvederà a riparare, mediante modesti interventi a scuci-cuci, le discontinuità murarie nelle parti del sottotetto che risulteranno in seguito irraggiungibili, eliminando i conseguenti dissesti (vedi Tavola D1).
All’interno dei vani sottostanti, quelli del Museo, nel caso il ribasso d’asta o economie che lo permettano si prevede di restituire un comportamento unitario e relativamente omogeneo alla muratura, nelle parti sopra le aperture, privilegiando coli a pressione naturale di leganti adesivi, a ritiro compensato e a base di calce idraulica.
È infatti evidente che l’opera di miglioramento antisismico della copertura, e conseguentemente della porzione di edificio sottostante, non può essere efficace né duratura se contestualmente non si risarcisce l’attuale debito manutentivo e strutturale.
Per questo, oltre agli interventi su murature, volte e orditure lignee già descritti, prima dell’inserimento dei previsti presidi metallici, sarà essenziale anche il consolidamento della parte sommitale dei muri perimetrali, per di più a sacco e meno curati sotto il profilo costruttivo, in particolare al di sopra del piano di appoggio delle orditure principali (vedi
Il cordolo metallico perimetrale, inserito alla sommità delle pareti per salvaguardare le parti di copertura che non necessiteranno di smontaggio, servirà anche a connettere i due paramenti delle murature a sacco alla sommità.
Ciò verrà realizzato inserendo elementi resistenti a trazione posti trasversalmente alla muratura e saldati in altri posti longitudinalmente al di sopra dei due paramenti. Perni metallici di collegamento verranno inseriti tramite perforazioni resinate, della lunghezza di 50 cm, nelle murature e connessi al cordolo-tirante di altezza molto limitata e di conseguenza con minimo peso e nessun impatto sulle murature d’appoggio per ricavarne la sede, che sarà ricavata nello spessore del pianellato (vedi Tavola D3).
Il cordolo metallico consente inoltre all’impalcato di copertura di trovare un ancoraggio lineare efficace, continuo e ben ripartito su tutta la sezione muraria. Questo è importante visto che l’impalcato del tetto, posto su un piano angolato rispetto alla muratura, costituisce una naturale e favorevole occasione per conferire alla parete resistenza alle sollecitazioni fuori piano.
In alcuni casi non è possibile chiudere con un cordolo uniforme l’intera superficie di copertura a causa delle murature più alte che si elevano in alcune parti del perimetro. Alle pareti che proseguono oltre il tetto si addosserà quindi un profilo angolare che consenta di essere ancorato alle pareti verticali pur possedendo una sufficiente superficie orizzontale per le connessioni orizzontali con i cordoli posti sulla sommità delle pareti più basse.
Tali connessioni saranno poi rinforzate da elementi piatti diagonali che andranno a contrastare le rotazioni agli angoli.